PRIMA COMMISSIONE: POLITICA PATRIMONIALE, UMBRIA MOBILITÀ E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA – I LAVORI DI OGGI

La Prima commissione del Consiglio regionale, presieduta da Oliviero Dottorini, ha affrontato durante la seduta odierna vari argomenti, tra cui il Piano attuativo annuale (2013) del programma triennale di politica patrimoniale, la situazione economica di Umbria mobilità e il piano di semplificazione amministrativa.

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17 Ott 2013 01:00

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(Acs) Perugia, 17 ottobre 2013 - La Prima commissione del Consiglio regionale ha affrontato, durante la seduta di questa mattina, vari argomenti, tra cui il Piano attuativo annuale (2013) del programma triennale di politica patrimoniale, la situazione economica di Umbria mobilità e il piano di semplificazione amministrativa.

PROGRAMMA DI POLITICA PATRIMONIALE 2011/2013. PIANO ATTUATIVO ANNUALE 2013. Dopo che il presidente Dottorini ha sottolineato come l'Esecutivo regionale, per la prima volta, non abbia inviato il piano annuale come atto da discutere in Commissione, seppure per il solo esame, i funzionari della Giunta e di Sviluppumbria hanno illustrato criteri e obiettivi del piano di valorizzazione del patrimonio regionale. Il patrimonio da alienare sarebbe formato da tenute agricole e case rurali. Un ente valutatore esterno avrebbe ricevuto l'incarico di stimare il valore di mercato di 5 proprietà (tra cui Rocca d'Aires, Casa Vecchia, Cugliano, Palazzo del Riccio e tenuta Caicocci) ritenute più rilevanti e di interesse, che dovrebbero avere un valore complessivo intorno ai 15 milioni. È stata inoltre rinnovata la convenzione triennale con Sviluppumbria per promuovere le azioni di valorizzazione, anche internazionale, del patrimonio da alienare. Le difficoltà nell'azione di alienazione sarebbero legate a vari fattori: il mercato immobiliare in difficoltà, il tipo di bene da mettere in vendita e le procedure da seguire, rigide e non semplificabili. Dopo la relazione, vari commissari hanno sottolineato l'assenza dell'assessore Paparelli, mettendo in rilievo che il piano contiene scelte tecniche ma sopratutto politiche, che richiedono dunque un confronto con l'Esecutivo. La Commissione ha quindi deciso di convocare l'assessore in una delle prossime sedute.

Damiano Stufara
(Prc – Fds) ha rilevato che “il rinnovo della convenzione triennale con Sviluppumbria contrasta con la scadenza, a dicembre, del piano triennale e con la conseguente redazione degli indirizzi di quello nuovo. Sono inoltre in corso iniziative legislative riferite proprio al patrimonio agroforestale della Regione e all'utilizzo sociale della terra agricola, che vanno in una direzione diversa da questo prefigurato da un piano annuale che non ci è stato neppure formalmente trasmesso. Meglio dunque bloccare la procedura di vendita di quel patrimonio e avviare un confronto politico che riveda certe scelte”. Renato Locchi (Pd) ha chiesto di conoscere con esattezza i dati sull'attività svolta negli ultimi anni dalla società Res, creata per valorizzare il patrimonio regionale e poi assorbita da Sviluppumbria. Oliviero Dottorini (Idv) ha posto l'attenzione sulla convenienza che avrebbe la Regione a far uscire quei beni dal bilancio patrimoniale: “ora ne fanno parte ogni anno, mentre in caso di vendita il relativo introito potrebbe essere conteggiato ed utilizzato per una sola volta. Andrebbe poi chiarito come è stata fissata la base d'asta per l'ex ospedale di Città di Castello, che appare decisamente spropositata”. Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) ha chiesto di approfondire i risultati delle alienazioni relative al territorio di Pietralunga – Città di Castello e il metodo che verrà seguito per le vendite, cioè se verranno ceduti singoli beni o si farà riferimento a consorzi che acquistino più proprietà attigue. Luca Barberini (Pd) ha auspicato un confronto politico sulla materia che accompagni quello tecnico e Massimo Monni (FI) si è associato alla richiesta di una relazione sull'attività svolta dalla società Res e sugli obiettivi conseguiti negli ultimi anni dalla politica di valorizzazione del patrimonio regionale.

I funzionari regionali hanno spiegato che “l'asta per l'ex ospedale di Città di Castello è andata deserta il 9 ottobre. Il valore di 4,8 milioni fa riferimento alle stime effettuate nel 2008 da Comune e Asl mentre ne esiste una più recente, dell'Agenzia per il territorio, che fa scendere il valore di circa 1 milione, anche in relazione all'andamento del mercato immobiliare. La Giunta ha preferito scegliere il valore maggiore come base d'asta, ora si tratterà di decidere come procedere con le fasi successive della vendita. In relazione al bilancio patrimoniale, il relativo conto è allegato al bilancio della Regione ma riporta il valore catastale non quello di mercato. I proventi di eventuali alienazioni vanno ad alimentare il fondo per gli investimenti. Il metodo di vendita per 'micro sistemi' è andato a buon fine a Pietralunga, dove sono stati così venduti 17 fabbricati. Ora, con la nuova situazione di mercato, si è deciso di decidere volta per volta se utilizzarlo ancora o vendere singoli lotti. Gli stranieri preferiscono in genere acquistare da privati o agenzie, dato che temono i tempi lunghi, la rigidità e la burocrazia del pubblico. Anche l'Agenzia del demanio, che pure dispone di edifici di pregio da alienare, incontra notevoli difficoltà”.

SITUAZIONE ECONOMICA DI UMBRIA MOBILITÀ. L'assessore regionale Silvano Rometti e l'amministratore delegato Franco Viola hanno descritto la situazione di Umbria mobilità, mettendo in evidenza criticità e obiettivi da raggiungere. Rometti ha spiegato che “In questi mesi l'azienda ha lavorato per migliorare la propria efficienza e la Regione ha fatto molto: aumentato il capitale sociale (cosa che altri enti non hanno fatto), stanziato risorse aggiuntive, tagliato servizi senza modificare i corrispettivi, semplificato la procedura di finanziamento dell'azienda, appoggiato l'aumento dei biglietti in alcuni comuni per adeguare la quota dei proventi che contribuisce alla copertura dei costi. Nel frattempo però il rimborso dei crediti da Roma, circa 20 milioni previsti entro il 31 dicembre, si è molto rallentato e ne mancano ancora 14. I Comuni pagano con lentezza le fatture per i servizi di trasporto, tanto che la società ha iniziato ad applicare interessi di mora. Abbiamo prorogato il contratto di servizio a UM, ma i relativi atti da parte di alcuni Comuni sono arrivati con grande ritardo, bloccando alcuni pagamenti. Il 25 ottobre scade il termine per le offerte economiche dei due soggetti che hanno manifestato interesse per Umbria mobilità, il nostro obiettivo è arrivare al 31 dicembre, ulteriori eventuali interventi riguarderanno il prossimo bilancio”.
Massimo Monni ha sollecitato chiarimenti sulle quote di capitale detenute dalla Regione, sulle retribuzioni dei dirigenti e sulla costituzione di parte civile dell'ente contro i vecchi amministratori per la situazione in cui hanno lasciato la società, “anche se credo che la Giunta, per motivi che non capisco, non avrà il coraggio di farlo”. L'assessore ha anche chiarito che dopo l'aumento di capitale la Regione è passata dal 22 al 27 per cento del capitale, dato che altri enti non hanno versato quanto promesso. Il blocco degli stipendi è stato applicato a tutti, anche ai dirigenti, ai quali non possono essere ridotti gli stipendi perché la società non è della Regione ed esistono contratti in essere che dunque non si possono modificare. Il compenso dell'amministratore attuale è più basso di quello del suo predecessore e la presidente ha sollecitato gli enti locali a pagare quanto dovuto, anche se si trovano di fronte a rilevanti problemi di bilancio. In questo momento la priorità è recuperare crediti e garantire liquidità all'azienda, in seguito valuteremo se promuovere azioni contro i vecchi amministratori, decisione che però spetta all'assemblea dei soci”.
Franco Viola ha infine osservato che “nell'ultimo anno ci sono stati costanti ritardi nei pagamenti da parte degli enti locali, non però da parte delle Province. Un ritardo che a volte è diventato blocco, impedendoci anche di poter scontare fatture con le banche. L'irregolarità dei flussi di pagamento potrebbe impedirci di arrivare al 31 dicembre pagando stipendi, assicurazioni e carburanti. Restando comunque indietro nei pagamenti verso i fornitori, verso i quali potremmo invece indirizzare liquidità se arrivassero i 14 milioni di euro che Roma dovrebbe versarci entro fine anno. La scelta di svolgere servizi su Roma ha consentito all'Umbria, in una prima fase, di ottenere degli utili importanti. Ma la seconda volta che si è scelto di partecipare a quella partita è stata una scelta troppo ottimistica, che ha finito con l'aggravare la situazione umbra. Questo dimostra che i problemi regionali sul trasporto pubblico vanno risolti all'interno e non cercando soluzioni esterne. Ad esempio l'introito relativo alla bigliettazione è bassissimo rispetto ai chilometri coperti, anche rispetto ad aree analoghe. Il sistema così non può reggersi, nonostante il taglio dei costi. Stiamo infatti avviando una nuova campagna contro l'evasione, per accertarne i contorni e recuperare gettito”. Infine, su sollecitazione di Andrea Lignani Marchesani, Viola ha riconosciuto che esiste un problema dell'evasione sui treni della ex Fcu, escluso che si possa procedere a una dismissione della linea Terni – Rieti l'Aquila e previsto la necessità, entro 10 anni, di rinnovare il materiale rotabile della ferrovia regionale, procedendo all'elettrificazione delle attuali motrici diesel.

PIANO DI SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA. Dopo l'illustrazione da parte dell'assessore Bracco nella scorsa seduta (http://goo.gl/nmtrpZ), il documento è trasmesso all'Aula per il solo esame con 4 voti favorevoli e 1 contrario (Monni). MP/

Ultimo aggiornamento: 17/10/2013