“Modificare l’avviso per sostegno attività sportive dei figli”
Il consigliere Tommaso Bori (Pd) annuncia una interrogazione per chiedere alla Giunta “di passare da un rimborso a consuntivo delle spese già sostenute al conferimento di voucer”
14 Feb 2023 14:46
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(Acs) Perugia, 14 febbraio 2023 - “L’avviso con cui la Giunta intende concedere, previa richiesta, il rimborso delle spese sostenute per le attività sportive dei propri figli (fino ad un massimo si 400 euro) rischia di rivelarsi uno strumento discriminatorio che lede la dignità delle famiglie e dei soggetti più fragili”. È quanto dichiara il consigliere regionale Tommaso Bori, che annuncia una interrogazione alla Giunta per conoscere “se intende modificare le modalità di erogazione del contributo, ovvero passare da un rimborso a consuntivo basato sull’ammontare delle spese già sostenute, al conferimento di voucer spendibili per l’iscrizione e l’attività sportiva dei minori o resi disponibili allo stesso scopo in favore delle stesse società sportive iscritte al Coni o al Cip”.
“L’Umbria - sottolinea Bori –, come denunciato sui social del responsabile della consulta delle Sport del Pd, Alessandro Riccini Ricci, è l’unica regione italiana che consente il contributo sulla base dei costi già sostenuti scordandosi del tutto di chi quelle spese non è stato in grado di sostenerle per minori possibilità economiche. In altre regioni infatti come l’Emilia Romagna, la Campania, il Lazio sono stati predisposti e attuati bandi rivolti alle famiglie alle quali viene assegnato un voucher che risulta spendibile per l’iscrizione alla disciplina sportiva. In altre l’ammontare del voucher viene erogato direttamente all’associazione o società sportiva indicata nella domanda e l’erogazione è subordinata alla presentazione da parte dell’associazione o società sportiva dell’attestato di regolare frequenza del ragazzo o della ragazza assegnatari della misura”.
“Solo in Umbria - aggiunge - è stato deciso di rimborsare le spese solamente a quelle famiglie che si sono potute permette di far fare sport ai propri figli ignorando quelle fasce sociali in cui lo sport potrebbe essere invece un momento irrinunciabile di socialità, integrazione e riscatto personale. Ritengo pertanto - prosegue il consigliere dem - che ciò rappresenti una grave ingiustizia che deve essere al più presto sanata insieme alle altre incredibili storture che questo avviso porta con sé. Il bando è rivolto genericamente alle famiglie, e non fa alcun riferimento al minore straniero che necessità di tutela per poter accedere allo sport: come tanti minori extracomunitari rifugiati presenti nella nostra Regione il cui diritto alla parità di trattamento con i minori italiani è garantito dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo; diritto peraltro riconosciuto pure dal legislatore nazionale sia con la legge n°12 del 20 Gennaio 2016 (cosiddetto “ius soli sportivo”) sia recentemente con l’art. 16 del D.lgs 36/2021 (riforma dello sport). Risulta allo stesso modo grave che all’interno della misura pensata e promossa dall’assessore allo Sport, Paola Agabiti, non sia prevista la dovuta riserva finanziaria in favore delle ragazze e dei ragazzi disabili che vivono in famiglie a basso reddito, disattendendo quanto prevede il piano annuale per lo sviluppo delle attività sportive e motorie delle persone con disabilità”.
“Limitare così fortemente l’accesso allo sport - conclude Bori- dimenticandosi proprio di quelle famiglie più fragili che in seguito alla pandemia, alla guerra, all’aumento del costo della vita sono state costrette a risparmiare proprio sulle spese relative all’attività sportiva dei figli, qualifica una volta di più questa destra, che governa agevolando chi sta meglio lasciando indietro tutti gli altri. L’esatto contrario di ciò che dovrebbe insegnare lo sport ai nostri e alle nostre ragazze”. RED/dmb