Qt 5 - “Procreazione medicalmente assistita: innalzamento limite accesso a 46 anni”

Interrogazione di Meloni (Pd), l’assessore Coletto risponde: “mancano fondi nazionali per coprire i nuovi Lea, dovranno essere individuate risorse regionali”

Data:

28 Feb 2023 13:27

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(Acs) Perugia, 28 febbraio 2023 – Nella parte dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (Question time) della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, Simona Meloni (Pd) ha chiesto all’assessore Luca Coletto “i tempi entro i quali verrà innalzato il limite di età per l’ accesso alla Procreazione medicalmente assistita almeno fino al compimento del 46° anno di età e quando saranno adottate, nel complesso, le disposizioni contenute nel Dpcm del 12 gennaio 2017 valide sia per la fecondazione omologa che per quella eterologa”.

Illustrando l’atto in Aula, Meloni ha evidenziato che “tra le principali novità dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) vi è l’individuazione di tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA), che saranno perciò erogate a carico del Servizio sanitario nazionale in regime di assistenza specialistica ambulatoriale, nonché l’aumento del limite dell’età delle donne a 46 anni per l’accesso ai trattamenti e l’aumento del numero massimo di cicli che possono essere effettuati nelle strutture sanitarie pubbliche, che passano a 6. Tuttavia, fino all’emanazione del decreto di definizione delle tariffe restano in vigore i criteri individuati dalle singole Regioni, che per l’Umbria sono fissati a 41 anni + 364 giorni l’età massima di accesso per le donne alle tecniche di PMA. A tale limite d’età si fa tutt’oggi ancora riferimento nella nostra regione per l’accesso alle prestazioni di PMA da parte del nostro Sistema sanitario regionale. Tale limitazione fa sì che molte delle donne che si stanno sottoponendo ai trattamenti si avvicinino o superino il limite di età previsto quale requisito per l’accesso alle prestazioni, vedendo sfumare un sogno importante come quello di poter avere un figlio”.

Dopo aver ricordato che a seguito di una sua specifica mozione (firmata anche dal suo collega di partito Bori) la Terza Commissione ha svolto un’apposita audizione per approfondire le questioni sollevate, la capogruppo Dem ha sottolineato che “la Regione Umbria prevede la somministrazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo omologo garantite dal servizio sanitario solamente alle donne di età non superiore ai 42 anni, pur essendo prevista l’elevazione del limite di età a 46 anni dal Dpcm del 12 gennaio 2017 così che tutte le altre regioni prevedono limiti di età comunque più elevati, anche fino ai 50 anni come in Veneto. La Regione Umbria inoltre non prevede la somministrazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, pur essendo prevista tale possibilità dal citato Dpcm del 12 gennaio 2017. Quest’Aula, nell’ottobre 2021 ha approvato all’unanimità una proposta di risoluzione con la quale si impegnava la Giunta ad elevare il limite di età attualmente previsto per la somministrazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo omologo garantite dal servizio sanitario, ad implementare e potenziare i servizi e le strutture del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – Ospedale di Pantalla, ad istituire un tavolo tecnico di lavoro a cui partecipano la stessa Giunta regionale, il Centro di procreazione medicalmente assistita dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e l’Università, al fine di garantire un adeguato coordinamento e una proficua sinergia tra le parti coinvolte ed assicurare efficacemente il raggiungimento degli obiettivi. L’Umbria – ha quindi rimarcato - più di altre regioni soffre di un consistente decremento demografico e dell’invecchiamento della popolazione, tale per cui il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni (e oltre) e la popolazione di età 0-14 anni, nel 2021 è stato del 217,2 per cento in Umbria, 193,4 per cento nel Centro e 183,3 per cento in Italia. Chi si rivolge a tecniche di Pma ha un problema di salute che oggi la medicina ci consente di provare a superare e dovrebbe essere il medico a dare indicazioni precise in questo senso, valutando le condizioni di ogni coppia, a prescindere dall’età. Dieci anni fa, in Veneto, l’assessore Coletto decise di dare un ‘segno di civiltà’ innalzando l’età massima entro la quale poter effettuare la Pma. Cosa che invece in Umbria sembra non sia possibile fare”

L’assessore Luca Coletto ha risposto “condividendo le preoccupazioni della consigliera Meloni. Nel 2011 proposi al presidente Zaia di innalzare l’età per la Pma, diminuendo però i cicli. Si è trattato di una scelta politica condivisa. All’epoca si parlava di un altro tipo di fecondazione e siamo andati in copertura con i fondi regionali per un intervento extra Lea. La modifica dei Lea del 2017 non garantisce però le necessarie coperture finanziarie. È necessario aumentare il rapporto tra Pil e Fondo sanitario, proprio per soddisfare le nuove necessità. Il Governo deve dunque garantire la copertura finanziaria. Andiamo avanti, facciamo la Commissione e poi dovremo trovare risorse regionali per finanziare questi interventi”.

Simona Meloni ha fatto “appello affinché vengano trovate le risorse regionali. Forse nella Conferenza Stato-Regioni può essere portato il tema dell’aumento dei fondi per questo tipo di prestazioni. Spero che attivandoci tutti insieme potremo portare a casa questo risultato”. MP/

 

Ultimo aggiornamento: 03/03/2023